Il cervello umano è un dispositivo elettrico infinitamente complesso. Contiene un centinaio di miliardi di neuroni, con molti più collegamenti tra loro di quanti siano i granelli di sabbia di una spiaggia che avesse la superficie dell’Italia intera. Ogni neurone funziona facendo passare una carica elettrica lungo gli assoni ricoperti di guaina mielinica, un isolante, e i dendriti, non isolati, che creano quindi un campo elettromagnetico misurabile: l’elettroencefalogramma (EEG), una sinfonia cerebrale all’
apparenza caotica in cui ogni neurone agisce in concerto con molte migliaia di altri. L’umana consapevolezza emerge da questa costante ed emozionante coreografia.
Il padre della neuropsicologia Karl Pribram ha messo a punto alla fine del secolo scorso un modello chiamato “modello olonomico o olografico del cervello” che oggi rivela tutta la sua validità scientifica. Questa teoria scientifica è certamente utile per determinare la coerenza insita in questa danza caotica.
Il Dynamical Neurofeedback® NeurOptimal® è in grado di sincronizzarsi con il cervello perché ha imparato i passi di questa danza grazie alla ricerca portata avanti da un allievo di Karl Pribram, il dottor Valdeane Brown Ph.D., che ci fa ragionare sulla sottile differenza che esiste in inglese tra “dynamic” e “dynamical”: “Dynamic si riferisce al cambiamento, mentre DYNAMICAL si riferisce ai cambiamenti nel modo in cui il cambiamento avviene mentre sta accadendo” (Dr. Valdeane Brown Ph.D). Dynamic è qualcosa in movimento. DYNAMICAL è qualcosa che impara da quel movimento a fare qualcosa di diverso da quello che faceva prima, è qualcosa che si adatta in base ai cambiamenti.
Come Pribram, suo professore alla Stanford University, Valdeane Brown Ph.D è neuropsicologo, ma anche matematico e filosofo, e capisce che il comportamento del cervello risponde alla teoria del caos, descrivibile utilizzando la matematica dei sistemi dinamici non lineari, la JTFA, analisi congiunta tempo frequenza. Questo comportamento è prevedibilmente imprevedibile. Senza quindi cercare di prevedere o dirigere alcunché, il software NeurOptimal®, da lui creato, è in grado di seguire il cervello, nell’emergere della sua variabilità interna, passo dopo passo, millisecondo dopo millisecondo, dandogli un feedback uditivo che lo informa notificandogli il cambiamento in essere. E permettendogli dunque di innescare un processo di autoregolazione e autoguarigione.
Entrambi, NeurOptimal® e il cervello, sono dei “Dynamical Systems” che si adattano al cambiamento. NeurOptimal® lo è sempre, rispecchiando in tempo reale l’attività del cervello. Il nostro cervello purtroppo non sempre ci riesce, fallendo talvolta nel suo compito di adattarsi dinamicamente alla variabilità della vita, alle condizioni interne ed esterne all’organismo. NeurOptimal® danzando matematicamente insieme al cervello e notificandogli ogni suo cambiamento, ma anche ogni comportamento stereotipato e ridondante, permette al cervello di rimettere in moto il suo movimento dinamico, anzi DYNAMICAL, la neuroplasticità. La scienza imita la natura migliorandola.
In buona sostanza il sistema NeurOptimal® si adatta a quello che sta accadendo nel cervello, mentre sta accadendo. Così come il nostro cervello dovrebbe essere in grado di adattarsi ad ogni cambiamento nel contesto in cui viviamo mentre questo sta avvenendo. Questo è essere DYNAMICAL. Purtroppo non sempre succede ed è allora che nascono i problemi. La non capacità del cervello di adattarsi al cambiamento è dovuta al fatto che siamo prigionieri di schemi disfunzionali acquisiti in situazioni traumatiche che hanno un carattere ridondante e non adattativo, rilevabile, e quindi notificabile, tramite l’EEG e questo potentissimo software. Con NeurOptimal® si ripristina l’intrinseca capacità del cervello di adattarsi, la sua neuroplasticità.
“L’idea è che non ci stiamo muovendo verso una tolleranza di un problema, uno stato di pace emotiva, né una capacità cognitiva di pensare più velocemente… ma verso una ‘ri-normalizzazione’ della nostra capacità innata di passare in modo fluido attraverso qualsiasi compito che proviamo ad eseguire ” (Valdeane W. Brown, Ph.D.) e quindi possiamo gestire al meglio qualsiasi problema per trovare la soluzione, per innescare un meccanismo di auto-guarigione : insonnia, emicrania, acufeni, fibromialgia, problemi cognitivi, DSA, ADHD, ansia, fobie, depressione, ma anche e soprattutto ricerca di prestazioni di picco in ambito lavorativo, sportivo, creativo sono solo alcuni degli esempi di situazioni in cui NeurOptimal® può essere utile.
Questo strumento non è un presidio medico chirurgico riservato ad un utilizzo in ambito medico, ma è stato classificato dalla Food and Drug Administration, FDA, come strumento di benessere generale e può essere utilizzato da chiunque senza nessun pericolo e nessun effetto collaterale indesiderato, sia in ambito professionale che per uso privato. Medici e soprattutto psicoterapeuti ne apprezzano la versatilità e l’efficacia in numerosi ambiti, ma sempre più persone comuni, che ne hanno sperimentato i benefici, si affacciano a questa nuova professione. Il dottor Francesco Lanza è il pioniere e il formatore di questa tecnologia in Italia e ha certificato in poco più di 3 anni oltre 200 neurotrainer.
Un’interruzione breve come il salto della puntina sul giradischi, a cui ne segue un’altra e poi un’altra e un’altra ancora. Decine, centinaia di interruzioni che accompagnano l’ascolto di una melodia e che rappresentano un segnale, una notifica, un feedback importante per il nostro cervello. «Una session consiste nell’ascolto di un brano musicale lungo 33 minuti in una situazione di relax, con appositi sensori applicati sulla teca cranica. Questi ultimi hanno unicamente la funzione di inviare il segnale elettroencefalografico al computer che attraverso il software NeurOptimal® lo mette in relazione alla musica» spiega il Dottor Francesco Lanza. «Quando si ascolta una musica melodica, il cervello si abbandona al suo scorrere e tende ad anticiparne l’andamento. Durante la sessione l’ascolto viene disturbato dall’interruzione ogni qualvolta il cervello entra in un’area di variabilità emergente. In questo modo, ogni volta che il cervello si adatta o meno alla realtà in cui evolve, la musica viene sospesa per una frazione di secondo, per un istante, in tutto simile a quando salta la puntina su un 33 giri. L’interruzione disattende quindi le attese di coerenza del cervello riguardo alla musica melodica che sta ascoltando, nell’esatto momento in cui il cervello stesso entra in una zona di turbolenza, di instabilità, di cambiamento. La risposta del cervello all’evento inatteso rappresentato dall’interruzione nel flusso continuo della melodia si chiama “risposta di orientamento”. È come se il nostro cervello si chiedesse: “che cosa sta succedendo?”», spiega.
«L’obiettivo» prosegue Lanza «è creare una situazione di rilassamento lontana dallo stress che alimenta il malessere, inducendo il cervello a stare nel momento presente, aiutandolo a non ricadere nella ripetizione disfunzionale di schemi certamente utili nel passato, ma inutili quando non addirittura dannosi nel presente. Una persona traumatizzata a livello fisico e/o psichico non è in grado di elaborare rapidamente le informazioni per gestire in maniera efficace i suoi problemi. L’ansia, la depressione e molti altri disturbi fisici e psichici sono schemi stereotipati di attività corticale in risposta all’evento traumatico originario, sono persistenti e consistenti pattern elettrici ripetitivi che creano il sintomo. Con NeurOptimal® addestriamo il cervello a rispondere in maniera diversa. Si riattiva la capacità di adattamento del cervello, la sua neuroplasticità. La “rinormalizzazione” consiste nel ridare flessibilità e resilienza al cervello, non ad uniformizzare il funzionamento del cervello dirigendolo verso un target considerato ottimale a priori. Questo sarebbe un modo di agire tramite un protocollo medico. Con NeurOptimal® invece tutti gli elementi concorrono a ritrovare il proprio benessere psico-fisico, attraverso una tecnica di autoguarigione basata sul brain training. NeurOptimal® non interferisce con il cervello, non invia input o comandi specifici, ma segnala semplicemente al cervello stesso ciò che sta facendo» sottolinea. E così la vita delle persone si trasforma. “Invece di trattare patologie, malattie, sintomi, complessi, sindromi o problemi comportamentali, questo nuovo approccio mira ad esplicitare e trasformare il modo in cui gli utenti di NeurOptimal® vivono, adattano e superano le situazioni che incontrano nella loro vita, nel loro mondo” (Valdeane Brown Ph.D).
La tecnologia al servizio del benessere è una tecnologia che sfrutta il funzionamento stesso del nostro sistema nervoso centrale rilevando e notificando il cambiamento in essere. La morte e il disagio sono staticità, la vita e il benessere sono cambiamento. NeurOptimal® aiuta il cervello ad interrompere ciò che ha interrotto la sua innata capacità di adattamento e cambiamento.