Terremoto e disastri naturali: la gestione della paura nell’adulto e nel bambino

Il terremoto è un evento naturale e incontrollabile. Non si possono generalizzare le reazioni di una persona di fronte a tale situazione, ma frequentemente chi si trova a sperimentare una catastrofe naturale è costretto a confrontarsi con una insolita situazione di incertezza, con lo smarrimento che ne deriva, con la difficoltà di avere una progettualità per il domani. Ansia e paura, assieme a rabbia e frustrazione sono i sentimenti dominanti. Si vive nella sensazione di poter controllare gli eventi ma il terremoto, per sua natura, non è controllabile. Non si può prevedere né quando né dove arriverà: questo è frustrante in prima battuta, quindi suscita rabbia. La rabbia che deriva dal senso di impotenza. E’ come se si vivesse uno strappo alla sensazione di poter controllare gli eventi perchè il terremoto, per sua natura, non è controllabile. Nell’immediatezza, per affrontare in maniera efficace la paura, l’ansia generata dal terremoto e in generale dai disastri naturali, è importante mettere in evidenza un aspetto: provare paura, avvertire uno stato di attivazione psicofisiologica, è del tutto normale, dal momento che rappresenta la modalità di risposta adatta ad affrontare un evento così pericoloso. La paura, ci protegge e ci spinge a mettere in atto, solitamente, il comportamento più adeguato per garantire la sopravvivenza. Successivamente sono consigliabili tre tipologie di intervento per superare questa fase che toccano l’ambito comportamentale, cognitivo e sociale. Per quanto riguarda il comportamento è consigliabile cercare di recuperare appena possibile proprio la quotidianità, di distrarsi con occupazioni piacevoli. Se si hanno problemi di insonnia di evitare tutte le sostanze eccitanti e comunque di ricorrere ai farmaci solo sotto controllo medico. Da un punto di vista cognitivo il consiglio migliore è di cercare di informarsi (limitando però l’utilizzo dei media a pochi momenti della giornata per evitare una sovraesposizione) attraverso opinioni o informazioni scientifiche e razionale fornito dagli esperti del settore come i sismologi su quello che sta accadendo: questo non permette di controllare l’evento, che è incontrollabile, ma conoscendolo spesso ci si rasserena un po’. Infine per quanto riguarda il comportamento sociale l’indicazione migliore è di cercare di parlare di quello che si prova, di confrontarsi. Si scopre spesso che le sensazioni sgradevoli che si provano sono comuni e condivise. E se una persona soffre di disturbi psicologici come crisi d’ansia o di panico, è chiaro che deve cercare aiuto da uno psicoterapeuta specialista.

Consigli per gestire la paura del bambino

Occorre prima di tutto precisare che tanto più piccolo è il bambino tanto maggiore sarà la sua attivazione psico-fisiologica dell’intero organismo di fronte agli stimoli esterni. Ciò significa che i bambini sono potenzialmente più sensibili e maggiormente esposti alla paura rispetto ad un adulto che rappresenta, pertanto, l’unico punto di riferimento in grado di trasmettergli protezione e sicurezza.

E’ innanzitutto molto importante cercare di mettere in atto comportamenti congruenti e comunicazioni chiare e semplici. La fiducia e la sicurezza che un adulto nutre nei confronti di sé stesso e del mondo traspare e arriva al bambino non solo attraverso ciò che gli viene comunicato verbalmente ma anche e soprattutto attraverso il non verbale (le espressioni del volto, la tonalità della voce, ecc…) Quando si comunica al bimbo verbalmente calma e tranquillità ma tramite il proprio comportamento non verbale si comunica insicurezza e paura, non può far altro che portare il bambino a sperimentare un maggior senso di paura, confusione e angoscia. E’ preferibile una frase sincera e rassicurante al tempo stesso (“Capisco che è una situazione che può far paura ma non preoccuparti, stammi vicino e vedrai che passerà tutto”).

Successivamente è fortemente consigliato:

  • di parlare con i bambini e farli parlare di quanto accaduto, raccontare, tirar fuori ciò che li mette in ansia;
    di non comunicare panico ai bambini, ma rassicurarli in modo razionale;
  • spiegare ai bambini che cos’è il terremoto e quali sono le azioni utili da fare per mettersi in salvo;
  • spiegare ai bambini che nonostante la paura che ci fa il terremoto, ci sono molte persone esperte che sono in grado di aiutarci : vigili del fuoco, protezione civile, medici, psicologi, croce rossa, etc.;
  • tranquillizzare i bambini sul fatto che non sono soli;
  • spiegare ai bambini che il terremoto è un evento naturale che si può affrontare, perchè esistono precauzioni e comportamenti da seguire che ci salvano la vita.

Per i bambini è importante sapere che esiste una soluzione, che intorno a loro esiste una rete di persone in grado di aiutarli, anche in un evento come il terremoto.

Un sito di riferimento in caso di bisogno è il sito della Protezione Civile: www.protezionecivile.gov.it

Fonti:

Il Sole24ore

http://www.milano-psicologa.it

Dott. Massimo Amabili
Psicologo e Psicoterapeuta Ascoli Piceno e Teramo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA