Tre ragioni per le quali dormire bene è cruciale per la salute mentale

Sono 9 milioni gli italiani che soffrono di disturbi del sonno. Anche uno su tre adulti americani non dorme a sufficienza. Rispondere con una dose di caffeina alla mancanza regolare di sonno non tutela dalle conseguenze che la privazione del sonno ha sull’individuo. Per gli adulti, non dormire almeno sette ore durante la notte potrebbe avere pericolosi effetti sulla salute mentale. Il sonno è stato a lungo un grande mistero per la scienza e ancora oggi sono molti i quesiti in cerca di risposte. Sappiamo che dormire è fondamentale per la nostra salute e, per i più piccoli, per il corretto sviluppo fisico e neurologico. I disturbi del sonno hanno una stretta correlazione con molte patologie e hanno quindi delle conseguenze di natura medico-sanitaria ma anche sociali, come incidenti stradali, sul lavoro, diminuita produttività.

Di seguito vi elenco tre ragioni per cui si dovrebbe dare la priorità alla qualità del sonno per il bene e la pace della vostra mente:

1. Il cervello ha bisogno di una pulizia regolare.

Durante tutto il giorno il cervello percepisce dati ambientali ed esegue soluzioni di problemi complessi, costruendo un backup dei dati utili ed eliminando i materiali di scarto dal sistema nervoso centrale. Secondo uno studio pubblicato su Science, seppure differente da quello umano, anche il cervello dei topi che dormono è risultato significativamente migliore nel rimuovere questo materiale di scarto neurale rispetto al cervello dei topi mantenuti in stato di veglia. Senza abbastanza sonno, il cervello non può pulire se stesso, lasciando a noi la sensazione di intontimento e disorientamento del giorno successivo.

2. Il cervello ha bisogno di tempo per elaborare le esperienze importanti.

I sopravvissuti ad un trauma che dormono immediatamente dopo un incidente traumatico hanno un minor rischio di sviluppare il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) rispetto ai sopravvissuti al trauma che non dormono. Uno studio pubblicato sulla rivista Sleep ha trovato che il sonno immediatamente successivo ad un’esperienza traumatica aiuta a consolidare ed elaborare l’esperienza, diminuendo la probabilità che l’individuo sviluppi un PTSD.

Molte persone che soffrono per esperienze traumatiche vanno a sviluppare una combinazione di ansia, ipervigilanza, o flashback dell’evento traumatico stesso, tutti sintomi comuni di un PTSD. Una dipendenza da droghe o alcol può iniziare come un meccanismo di coping malsano che un sopravvissuto utilizza per trattare i sintomi di PTSD. Dormire entro poche ore dall’evento traumatico agisce come trattamento preventivo contro lo sviluppo di PTSD, aiutando il cervello a riordinare le cose così che il sopravvissuto possa efficacemente elaborare e superare il trauma. Ovviamente, talvolta il solo sonno non è sufficiente a superare il trauma ed è necessario un intervento specialistico.

3. La pace della mente contribuisce al sonno tranquillo.

Dare priorità alla qualità del sonno può anche favorire altri benefici per la salute mentale tipicamente associati con le pratiche meditative, in particolare di mindfulness (che uno dei massimi esperti, Kabat-Zinn, ha definito una pratica alla consapevolezza, che mira a prestare attenzione, con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante). In un recente studio condotto da ricercatori presso la David Geffen School of Medicine presso la UCLA e la Keck School of Medicine presso la University of Southern California, le persone che hanno riferito di disturbi del sonno sono stati trattati con uno dei due interventi-un intervento basato sulla pratica della mindfulness (MAP), oppure un intervento di educazione all’igiene del sonno (SHE). Dopo sei settimane, i partecipanti che si sono impegnati in interventi MAP sono stati più propensi a dormire sonni tranquilli e sperimentare una migliore qualità del sonno rispetto a quelli che hanno partecipato al programma SHE.

 

Questa ricerca dimostra che le tecniche di mindfulness possono essere efficaci per ottenere un sonno di qualità senza ricorrere a prescrizioni farmacologiche che aiutino a dormire. Molti degli aiuti al sonno più comuni hanno un certo rischio di abuso o di dipendenza fisica. Le persone con una storia di dipendenza o che sono preoccupati per questo potenziale dovrebbero prendere in considerazione l’inizio di una pratica di meditazione durante il giorno o prima di dormire per contribuire ad alleviare la mente e favorire un sonno ristoratore.

Fonti:

Articolo in lingua originale di Richard Taite

Dott. Massimo Amabili
Psicologo e Psicoterapeuta Ascoli Piceno e Teramo

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